Attimi di silenzio e di riflessione interrotti improvvisamente dall’immensa musica di Bach. Siamo a CanGo, a Firenze, culla del Rinascimento, e stiamo assistendo a Sonate Bach. Di fronte al dolore degli altri, lavoro di Virgilio Sieni composto da undici coreografie per tre sonate di viola da gamba e pianoforte di J.S. Bach.
I nostri occhi “rivedono” le stragi e i genocidi della nostra epoca, tutte concentrate nelle ultime due decadi: undici date che rispecchiano i detriti di un’esistenza trascurata, un ricordo smisurato delle atrocità che ci circondano.
Sonata No.1 G-durBWV1027
1 | JENIN, 3 aprile 2002 | Adagio |
2 | SARAJEVO, 5 febbraio 1994 | Allegro ma non tanto |
3 | KABUL, 5 marzo 2007 | Andante |
4 | TEL AVIV, 1 giugno 2001 | Allegro moderato |
Sonata No.2 D-dur BWV 1028 |
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5 | SREBRENICA, 11 luglio 1995 |
Adagio |
6 | ISTANBUL, 15 novembre 2003 | Allegro |
7 | GAZA, 6 luglio 2006 | Andante |
8 | BESLAN, 1>3 settembre 2004 | Allegro |
Sonata No.3 g-moll BWV 1029 | ||
9 | BAGHDAD, 20 Marzo 2003 |
Vivace |
10 | BENTALHA, 23 settembre 1997 | Adagio |
11 | RWANDA>KIGALI, 7 aprile 1994 | Allegro |
A intraprendere questo viaggio verso il dolore, è Ramona Caia, seguita da Giulia Mureddu, Jari Boldrini e Nicola Cisternino. Quattro corpi, quattro figure che colpiscono dritti al cuore.
Quando il movimento è lento, la postura si blocca e in pochi attimi viene sovrastata da un lacerante richiamo alla tortura dell’umanità che non ha mai smesso di piangere. I danzatori si accasciano, si sorreggono, si allontanano e si avvicinano, componendo linee che vanno a dissolversi. Corpi sovrapposti, lacerati e abbandonati, riportano a galla immagini crude, ma allo stesso tempo sublimi. Un lavoro coreografico complesso alla ricerca di una bellezza sepolta tra le macerie, un’organicità che attinge alle deposizioni e alle pietà della pittura sacra che va a terminare con la sepoltura degli interpreti. Una memoria drammatica, una tragedia che prende voce ancora una volta dalla pittura e viene mescolata con la storia, passata e tutt’ora presente.
Valentina Fiori