Palazzo del Podestà

Il palazzo del Podestà a Bologna si affaccia su piazza Maggiore, nel pieno centro della città, assieme al Palazzo Comunale e alla basilica di San Petronio.

Un po’ di storia
È nel Duecento che il Comune espropria numerose case e chiese per creare l’odierna Piazza Maggiore e costruisce il primo complesso di palazzi adibiti appositamente a svolgere funzioni pubbliche: il Palazzo del Podestà, di Re Enzo e del Capitano del Popolo.
Fu la prima sede del governo cittadino esercitato appunto dal Podestà e dai suoi giudici e ufficiali. L’assetto originario non era molto differente da quello odierno: sotto le volte del portico e tutt’intorno si succedevano le animate botteghe di merciai, fruttivendoli e artigiani, mentre sotto le scale di accesso al primo piano i notai stipulavano atti e contratti. Fin dall’inizio è stato dotato di una torre campanaria detta dell’arengo per chiamare a raccolta i cittadini in caso di eventi straordinari (assemblee, guerre..). Originariamente doveva però trattarsi di una costruzione lignea che fu sostituita nel 1259 dall’odierna torre quadrangolare in cotto realizzata da Alberto di S. Pietro. I quattro pilastri angolari che sostengono la torre formano una volta a crociera detto ‘Voltone del Podestà’ in cui nel 1525 furono poste le statue in terracotta dei santi protettori della città plasmate da Alfonso Lombardi: S. Petronio, S. Procolo, S. Domenico e S. Francesco. Un particolare effetto acustico consente ai visitatori di parlarsi sommessamente dagli angoli opposti del voltone. Su un modello di Aristotile Fioravanti, che nel 1453 collocò l’attuale campana, la facciata romanica venne rinnovata in forme rinascimentali per volontà del signore della città, Giovanni II Bentivoglio. La ristrutturazione avviata tra 1484-94 con la collaborazione di Marsilio Infrangipani per la parte decorativa in bugnato rimane però incompiuta. Al piano nobile l’ampio salone del podestà già utilizzato come teatro pubblico tra XVI e XVIII secolo e quindi sala per il gioco del pallone fu affrescato nel primo decennio del XX secolo da Adolfo De Carolis e allievi con episodi celebri della storia di Bologna.

Palazzo_del_Podestà_-_Bologna

Teatro e danza al Palazzo del Podestà
Al piano nobile l’ampio salone del podestà, affrescato nel primo decennio del XX secolo da Adolfo De Carolis e allievi con episodi celebri della storia di Bologna, è utilizzato come teatro pubblico tra XVI e XVIII secolo. Si trattava del più antico teatro pubblico di Bologna, allestito nella grande sala del primo piano del palazzo del Podestà dal 1581 al 1767, quando fu deciso di dismetterlo per le condizioni assai precarie. Di proprietà del Reggimento di Bologna, veniva dato in appalto di volta in volta ad impresari con l’obbligo di renderlo libero in occasione di cerimonie pubbliche o eventi eccezionali, quali i tornei. Tra il 1615 e il 1636, lungo le pareti, venne costruita una struttura a palchetti e, sul fondo, un vasto palcoscenico dotato di attrezzerie per la rappresentazione di drammi in musica.

Cena PasoliniSalone Podesta - Palazzo Re Enzo
Il 3 e il 4 aprile 2015 alle ore 19.30 nel Salone del Podestà avrà luogo lo spettacolo di Virgilio Sieni Cena Pasolini, in prima assoluta, commissionato da Emilia Romagna Teatro Fondazione. Un incontro con cinque gruppi, disposti intorno ad altrettante tavole nel Salone del Podestà, a rievocare l’Ultima cena e le sue figurazioni con folgorazioni pasoliniane e con i volti, i gesti, i corpi di interpreti professionisti e amatori, persone comuni, allievi di danza, cantori.
Come arrivare: Piazza Maggiore, 1 – 40124 Bologna (BO).

  • In auto: le uscite della tangenziale più vicine sono le n. 11/11bis e 12 direzione centro. Va ricordato che il Palazzo del Podestà è situato in zona a traffico limitato ZTL.
  • Mezzi pubblici: consultare il sito http://tper.it/ in cui è possibile verificare che linee di autobus, a seconda dell’area da cui si vuole partire, raggiungano la zona di Piazza Maggiore.
  • Il Palazzo del Podestà è naturalmente raggiungibile anche muovendosi a piedi.

A cura di Stefania Loppo

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