Dec(*i)alogo per isolitudini
I
Che ragione hanno le parole oltre il fiume?
II
bici blu e scarpe rosse (associazione della rimessa).
III
Viene nel lento, quella sera rapida, la riccia in bicicletta.
1)Cosa avrà mai pensato del viale d’oro?
2)Chi è? (a convincermi, dell’ordine e che dipende dalla prima risposta).
IV
Sovrapporsi di periferie.
C’è sempre dove si viene; nell’istantanea polaroid.
V
Algarotico scolare.
Estranei e tramati col fil di ferro.
La dimensione sostenibile a farci assenti.
VI
I neuroni sputano presto i pixel di questo fottuto blog.
VII
E resta il girarsi le spalle a letto, mezz’ora prima di uscire e dopo che torniamo felici dei nostri banali acquisti.
A noi, che dormiamo insieme per rubarci il calore.
VIII
Taglia piccola e femminile.
Per trovarci nel consorzio, loculi vicini e con fastidio.
Perché scrivi poesie con le belle gambe che hai? (rispondimi su WhatsApp, è per te!)
IX
Non ho trovato il platano, e quello.
Anche stavolta il puzzle non s’incastra. Pazienza.
X
Il poeta è il suo silenzio.
SI PREGA DI NON DISTURBARE
Placido Sangiorgio